venerdì 14 agosto 2009

....ancora sulla Living History napoleonica...

Motivo trainante dell’invenzione della ricostruzione storica napoleonica si può supporre non possano essere soltanto le fulminee e fortunate vittorie che sono alla base del mito del giovane generale Bonaparte, seppur rinnovate, negli anni a venire da altri fattori che concorsero a consolidarlo, come l’abile propaganda e l’esaltazione degli artisti dell’epoca o il clima letterario dell’età romantica che collocò la figura del piccolo caporale della 1° Campagna d’Italia tra il mito e la leggenda.
Certo è che l’esaltazione di quel mito è arrivata quasi intatta sino ai giorni nostri, complice la coerenza della stessa vita di Napoleone che a S.Elena , ha dato ampio avvio alla sua leggenda che già aveva iniziato a farsi strada, come scriverà Chateaubriand, > nel momento stesso della sua caduta <.
Sarebbe interessante studiare le singole motivazioni che animano ogni renactor a continuare a riproporre ogni anno, nelle stesse località, la stessa battaglia, ripercorrendo la stessa storia e ubbidendo agli stessi schemi e ordini.
Certo è che chi sceglie di impersonare un soldato napoleonico pensa di incarnare il mito dell’Eroe, che corrisponde al bene, al vero e propone aspirazioni culturalmente valide.
Penso incarni un mito che è anche un archetipo, visto come un modello profondo della psiche umana che resta valido per tutta la vita. Ma perchè questo mito abbia una forte influenza sull’ individuo – come riporta la psicologa americana Carol S. Pearson > occorre che ci sia un duplicato o un rafforzamento esteriore, un evento della vita personale oppure storie tramandate dalla cultura a cui appartiene l’individuo che lo attivino ( da “ The Hero Within “ , Harper & Row Publishers, San Francisco, 1989 ) <.
L’archetipo dell’Eroe napoleonico, messaggero di un nuovo sistema politico per i popoli dell’Europa dei sovrani tiranni, rappresenta la competizione e il trionfo del guerriero che, nella nostra cultura è stato d’uso esclusivo degli uomini e che incarna altresì una fortissima componente virile, di superiorità rispetto agli altri.
Il sentirsi tale, per chi veste i panni di un simile eroe, è anche far parte, come ho già riferito sopra, di un mito di élite, fondato sulla nozione che alcune persone sono più fortunate mentre altre servono solo allo scopo e vengono sacrificate per una buona causa.

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